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Foto di paesaggio in Full-Hd

Foto Landscape, foto di persone e luoghi in FULL-HD.

PROFILO

“Fotografare è…imprimere su carta quello che si ha nella mente tramite gli occhi”.
Questo è il significato di ogni singolo scatto per Gian Luca Bartoli, ragazzo quarantenne, che la fotografia ce l’ha nel sangue. Da un paesino della campagna reggiana, Novellara, che gli ha dato le origini e in cui tuttora vive, i suoi orizzonti si sono dilatati e ampliati per assumere la dimensione del viaggio. Viaggio è posare il proprio sguardo sul mondo, attraversarlo col proprio corpo e col cuore, è conoscenza e confronto. È portarsi con sé, a casa, pezzi di storie, immagini, esperienze per farle rivivere senza tempo in una fotografia e regalarle agli occhi in quell’attimo cristallizzato da un click. Un cristallo che però esprime tutto il movimento e la vita della scena.
Ecco come nasce una passione: dal viaggio, che è movimento. Norvegia 1995, fu il primo viaggio “importante” che Gian Luca intraprese, con le sue gambe da camminatore, i suoi scarponi, il suo zaino sulle spalle e i suoi occhi da osservatore che gli indicavano la strada..quella che lo avrebbe spinto oltre alla banale “foto-ricordo”. Ma fu durante la vacanza in Nuova Zelanda, qualche anno dopo, che scattò la molla, un impulso tale da far diventare ciò che era un semplice piacere, in parte integrante, imprescindibile, essenza di un viaggio.
E così non bastava più la cara, carissima amica, quella Nikon compatta a pellicola che fu la sua prima macchina fotografica: occorreva qualcosa di diverso. Proprio in quell’occasione notò infatti ciò di cui forse prima non si era mai reso conto e cioè che quello che da sempre ricercava, ovvero riavere l’immagine che vedeva con e nei suoi occhi, non gli veniva restituita con la stessa intensità: insomma, non erano lo stessa cosa. Da qui l’esigenza di “specializzarsi” e di imparare a “fare foto” che gli dessero un risultato il più possibile aderente alla realtà. È in questo momento che gioca un ruolo di primo piano il fotografo del suo paese, che, come Gian Luca tiene a sottolineare, “gli ha insegnato a cosa servono i pulsanti” e i segreti del mestiere, anche quando fotografare è solo e prima di tutto una passione. Arriva quindi il tempo per l’acquisto di una macchina “professionale” e la svolta verso mete più lontane. Si cominciano ad organizzare e pianificare lunghi viaggi, con mesi e mesi di anticipo, già pregustando il piacere di avere con sé la sua compagna d’eccellenza: la macchina fotografica.
Gli sterminati spazi americani, la potenza e la maestosità della roccia, l’incontaminatezza della natura che mozza il fiato, paesaggi che sfiorano l’immaginario per i colori e la bellezza, scenari al limite dell’umano che si intrecciano col regno animale. L’incontro con il folklore dei popoli e con volti giovani e vecchi che parlano. Perù, Australia, di ogni luogo il dettaglio riesce ad essere catturato e valorizzato grazie alla scelta dell’inquadratura giusta. Nascono perciò paesaggi, ritratti che rimangono dentro anche a chi li osserva dall’esterno. Gli scatti di Gian Luca sanno essere spontanei ma anche studiati nel minimo dettaglio: spesso ha già in mente la foto che vuole realizzare, e quindi diventa fondamentale concentrarsi sulle luci, sulle angolazioni per ottenere l’effetto voluto e il tempo che occorre è molto.
La fotografia è un’attività molto personale. “Io fotografo per me – dice Gian Luca – è qualcosa che mi dà soddisfazione, la soddisfazione di aver fatto una bella foto”. Come per ogni fotografo degno di questo nome, la “vera” foto è stampata, è quella che si può toccare, attaccare nell’album, è il poster che si può appendere, ma si lavora ovviamente su digitale. Il novellarese infatti si diverte con la sua Fujifilm digitale, usando sempre ottica Nikon, restando fedele ai suoi primi passi.
Come saranno i suoi prossimi trent’anni? Beh, saranno fatti di un viaggio dopo l’altro, visto che il cantiere è pieno di fotografie che aspettano solo lui per essere scattate…
Perché quando fai una foto non esiste più distacco tra te e lei: senza saperlo tu nei fai parte, fisicamente. Per questo la foto, vive con la tua anima, è simbiosi.

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